Robert Scherer nasce 92 anni fa a Corces, un piccolo villaggio della Val Venosta, in tempi veramente difficili ma l’innata energia vitale (che ritroviamo ancora oggi), le vicende storiche e belliche e una forte determinazione, unite alla spinta insopprimibile verso la creatività dettata da un talento naturale, lo hanno spinto a intraprendere un viaggio entusiasmante attraverso la cultura europea del nostro tempo, pur rimanendo sempre legato all’eredità della sua terra.
La storia della sua vita è incredibile: ancora bambino è costretto a emigrare con la famiglia a Innsbruck e poi Linz, entra in collegio in Alsazia, studia in Baviera e Heidelberg e a 17 anni, arruolato nella Wehrmacht, si ritrova prigioniero degli americani a Berlino da dove nel ’45 riesce a ritornare a piedi a Corces. Nel 1951 si trasferisce a Vienna dove rimane dieci anni, qui si diploma in pittura e arti grafiche all’Accademia di Belle Arti apprendendo l’eleganza virtuosistica dello Jugendstil ed entrando in contatto con i fermenti dell’Espressionismo austriaco. Acquisisce quella padronanza degli strumenti che lo contraddistingue e che lui piegherà al proprio linguaggio personale in cui si fondono – in una sintesi sempre in bilico tra tradizione e modernità – sensuali figure femminili, paesaggi con le amate montagne, mitologia contadina e immagini di culto, ambienti naturali e architetture scoperte nel corso dei tanti viaggi, schizzate magistralmente en plein air.
Scherer è un artista versatile ed eclettico la cui voglia di sperimentare lo ha portato a cimentarsi con le tecniche più diverse come la pittura ad olio e acrilico, l’affresco in monumentali cicli murali, il disegno e le stampe grafiche acquarellate, le vetrate e i mosaici policromi. Significative le sue esperienze con le sculture in vetro soffiato, un materiale magicamente proteiforme e luminoso, in cui trasferisce le linee e le forme dal movimento fluido e dinamico che caratterizzano il suo stile.
Il Maestro è il prototipo dell'”artista totale” in cui vita e arte coincidono, portato naturalmente ad esprimersi con qualsiasi strumento si trovi ad operare, per raccontare con la massima libertà una propria visione del mondo assolutamente originale.