STUDI
Il mio approccio alla terza dimensione è stato, almeno inizialmente, sensibilmente condizionato dalla mia esperienza di architetto e, quindi, dalla geometria. Diciamo che le competenze acquisite nello studio e nel controllo dei volumi era il prodotto di una conoscenza storica e professionale della progettazione di superfici, spazi, solidi, volumi interni ed esterni che derivavano dall’esperienza maturata sul campo. Nel campo dell’architettura “costruita”, invece, è largamente per le più diverse ragioni, non ultimo il problema costruttivi, mancato il mondo delle forme libere e organiche. Questo è reso molto più accessibile e realizzabile in un contesto scultore in cui prevalgano le potenzialità della materia sulle finalità pratiche e funzionali legate all’essenza dell’architettura.
E’ stato per un campo nuovo in gran parte da scoprire, per lo meno a livello di forme libere finalmente affrontate senza i limiti intrinseci di un approccio condizionato da molte altre serie di vincoli che l’architetto “deve” risolvere contemporaneamente” a quelli estetici e formali.