Sono trascorsi 800 giorni da quando quel 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina e gli Usa assieme alla Ue hanno dato inizio a una serie continua di sanzioni antirusse e alla fornitura crescente di armi sempre più letali a Kiev, ma il conflitto non si è fermato, anzi ha continuato a peggiorare. A quel tempo si sapeva poco o nulla dell’Ucraina e così è stato semplice far passare l’idea che Putin fosse solo un pazzo psicopatico, irresponsabile e guerrafondaio, il “Cattivissimo” per antonomasia che doveva essere fermato e castigato da noi, ovviamente i “Buonissimi”.
In realtà, fin dal 2014 in Ucraina era in corso una guerra civile contro le minoranze ucraine russofone indipendiste che aveva già provocato oltre 14.000 morti. In quella situazione di caos interno che fanno gli Usa? Chiedono all’Ucraina di entrare nella Nato per installare sul confine le proprie basi missilistiche e mettere sotto scacco la Russia. Questa, dopo aver chiesto ripetutamente che l’Ucraina si dichiarasse neutrale, sentendosi minacciata ha reagito con l’attacco violento, proprio come gli altri giocatori dello “scacchiere strategico” si aspettavano.
Domanda: se la Russia, che ha compiuto un crimine invadendo uno stato confinante, e giustamente deve essere sanzionata e punita, perché lo stesso criterio non vale anche per gli Stati Uniti/Nato che negli ultimi venti anni hanno bombardato e occupato la Serbia, la Somalia, l’Irak, l’Afghanistan, la Libia uccidendo milioni di civili innocenti? Risposta: Forse perché portavano la (loro) Democrazia? Intanto, le sanzioni inventate per mettere in ginocchio la Russia stanno penalizzando l’Unione europea che ora, oltre che armare, deve anche mantenere l’Ucraina in bancarotta. Non sarebbe stato più lungimirante se – ognuno per la sua parte – avesse fatto tutto il possibile per evitare questa follia? Invece si è preferito tornare ai due blocchi contrapposti della vecchia Guerra Fredda e affossare quel poco che resta dell’ONU.