Il discorso in Parlamento della nuova Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, grazie alla sua simpatica cadenza romanesca, ci ha riportato alla memoria i dialoghi tra Ivano-Carlo Verdone e Jessica-Claudia Gerini, i due coatti nel film e al loro celeberrimo tormentone:
Jessica: E come ‘o famo Iva’?
Ivano: ‘O famo strano!
O anche alle conversazioni surreali sul futuro della loro vita di coppia:
Ivano: Si t’uscisse fori ‘n maschio, me piacerebbe chiamallo… O Alan… O Kevin; mejo Kevin.
Jessica: ‘O fai pe’ Costner?
Ivano: Più che pe’ Costner, ‘o faccio perché è ‘n nome che me dà ‘n senso de rispetto, capito? ‘O senti come nome… c’ha… c’ha possenza, capito? “Kevin”! Capito, me piace?
Jessica: Vabbè, ma tutti maschi devono essere?
Ivano: Vabbè, allora proponi, daje! Proponi pure te!
Jessica: A me mi piacerebbe Maria.
Ivano: Ma è ‘n nome da presepio Maria, dai, chi se chiama più Maria?
Alla consegna del campanello, il più sorridente e giulivo era Mario Draghi, palesemente soddisfatto di mollare il Governo dei Migliori appena in tempo, prima cioè che cominciassero ad arrivare agli italiani le bollette, gli aumenti, e i razionamenti che li faranno sprofondare dentro un’economia di guerra. Rideva felice di uscire dal ginepraio in cui aveva cacciato il Paese per dimostrare il suo atlantismo senza se e senza ma, anche a costo di impoverire una popolazione già stremata da oltre due anni di Covid. Il tutto con il sostegno di quasi tutti i partiti, ben contenti di delegare il “lavoro sporco” a colui che la grande stampa esaltava come Super Mario. Da un po’ di tempo però, gli stessi giornalisti sembrano evitare quei toni trionfalistici imbarazzanti. Forse cominciano i primi dubbi?