Questa mostra dal titolo “Astrazioni”, a cui partecipano sette artisti della FIDA-Trento: Matteo Boato, Silvio Cattani, Roberto Codroico, Claudio Foradori, Alessandro Goio, Lorenzo Menguzzato (Lome) e Paolo Tomio, rappresenta il tentativo per una riflessione sul linguaggio astratto nel nostro territorio e per riscoprire i legami sotterranei con le esperienze culturali e artistiche trentine.
Va ricordato, infatti, che la cultura del Trentino, nonostante una collocazione geografica ed economica marginale rispetto ai grandi centri, ha saputo produrre dei nomi di artisti moderni di assoluto valore e, come tali, riconosciuti come Maestri a livello mondiale. E oggi, sicuramente, l’insegnamento dei due più importanti: Depero e Melotti, è tutt’altro che concluso ma è, anzi, fonte, di ispirazione e approfondimento per chiunque percorra le strade del Moderno.
Da sempre il Trentino risente degli influssi culturali dei territori confinanti e da sempre è stato crogiolo di confronti e fusioni culturali e artistiche che hanno dato risultati importanti e che, a loro volta, sono stati esportati e hanno influenzato il mondo dell’arte italiana ed europea.
Gli artisti che espongono, pur di diversa formazione culturale e tendenza artistica sono, appunto, accomunati da un’adesione intima e convinta a quel filone “storico” oramai sedimentato che comprende tutti i linguaggi dell’astrazione.
Nell’esposizione, coerentemente con l’evoluzione e l’ampliamento delle nuove forme espressive del contemporaneo, convivono linguaggi che non fanno riferimento ad una unica corrente codificata ma si sono sviluppati autonomamente senza pregiudizi, vincoli o censure nell’alveo della storia dell’astratto arrivando a proporre, ognuno, dei propri codici personali coerenti e riconoscibili
L’obbiettivo che si pone la mostra, è di cercare di dimostrare l’esistenza di una continuità nella tradizione della cultura artistica trentina, seppur diversamente interpretata da ogni artista attraverso la fedeltà al linguaggio astratto.