«Come in qualsiasi professione, è utile alzarsi la mattina e andare a lavorare. L’etica per il proprio fare, die “Haltung” per le proprie decisioni sono la base di tutto». Arnold Mario Dall’O ci parla del proprio mestiere di artista in termini sia pratici che etici spiegando come l’impegno quotidiano e la coscienza della propria responsabilità in ciò che si fa, siano altrettanto importanti.
Tanto è laconico Dall’O quando scrive, così è prolifico, laborioso e curioso di ciò che lo circonda, quando è nel suo vasto atelier. Alla sua formazione ha contribuito l’esperienza giovanile vissuta in tipografia, un insieme di tecniche, pratiche e sapiente manualità da cui ha appreso l’ordine imposto dalla composizione della pagina, la magia degli inchiostri, il senso del colore e delle tonalità dei neri e grigi nella stampa, insegnamenti che si avvertono tuttora nei suoi lavori. Ma, al rigore innato della tecnica tipografica, Dall’O coniuga una vena a volte inventiva fantastica, ricca, barocca come le sculture dorate e gli arredi sacri delle chiese altoatesine, altre volte inquietante, drammatica, intrisa di pessimismo espressionistico nordico, come nel caso dell’iconografia delle persone morte. Essenzialmente pittore, ama però spaziare anche in molte altre discipline artistiche e sperimentare tecniche e tecnologie innovative che stimolino e amplino le sue potenzialità creative. Arnold si è affrancato dall’influenza del maestro Vedova seguendo una propria visione figurativa in cui tradizione, modernità e vissuto personale coesistono con cultura Pop, fotografia, grafica, in una sintesi rivisitata e reinterpretata in chiave poetica e surreale. Esiste sempre un fil rouge nei suoi lavori, spesso inaspettati e spiazzanti poiché la sua copiosa e corposa produzione non è inquadrabile in una categoria facilmente definibile; egli, infatti, sembra praticare un nomadismo culturale alla scoperta di stimoli, idee e immagini che risveglino in lui sensazioni forti come la meraviglia, la sorpresa o anche l’orrore.
Tutta la sua produzione, i monumentali dipinti ad olio, le intriganti xilografie, la grafica pregna di misteriosi significati, le sculture provocatorie, si muove nell’alveo di un’unica grande ricerca – concettuale e allo stesso tempo influenzata dall’inconscio – animata dalla visione di un artista che percepisce le cose del mondo attraverso il filtro di una sensibilità assolutamente peculiare.