Luciana Antonello ha compiuto un intenso e laborioso percorso artistico che l’ha vista passare progressivamente da un linguaggio figurativo tradizionale a modalità innovative sia nella tecnica che nei contenuti per approdare, infine, a una propria poetica personale che si potrebbe definire astrazione calligrafica lirica. Una crescita graduale e costante risultante dalla convinzione della necessità di un affinamento continuo delle conoscenze culturali e tecniche nel perseguimento di una qualità estetica considerata ineludibile nell’espressione di un’artista contemporanea.
E’ il caso dei “muri di luoghi di detenzione” in cui le sue grandi pitture informali riescono a ricreare un universo carcerario in modo simbolicamente credibile e coinvolgente. Oppure del tema delle vittime di una tragedia epocale come l’immigrazione, ombre uguali, grigie, anonime, prigioniere dentro un reticolato; o anche del dilemma della convivenza multietnica trasformata in un arcobaleno multicolore. Antonello usa la pittura per parlare di temi civili, sociali, politici in senso lato, che la colpiscono o le stanno a cuore, sempre però con un tocco lieve e delicato, filtrato dal sentimento e dell’emozione. Contribuisce a questa leggerezza anche l’acquerello, la tecnica che usa abitualmente e che, per sua natura, si presta a immagini morbide, trasparenti, mai aggressive.
Il suo linguaggio si arricchisce ulteriormente quando Luciana si innamora della calligrafia, una disciplina caduta in disuso e sconosciuta a chi non ha mai vissuto l’esperienza (fortunata) di imparare la “bella scrittura” alle scuole elementari, vale a dire, a scrivere con asta, pennino e calamaio. Le lettere della calligrafia – “arte – affine al disegno – della bella scrittura a mano”- sono “segni” che possiedono un significato semantico e, allo stesso tempo, sono percepibili come immagini. Ed è questo che fa Luciana quando, nelle sue luminose sfumature gestuali, inserisce frasi tratte dalla Divina Commedia scritte con ordinati ed eleganti caratteri, oppure arcaici messaggi, ermetici ma suggestivi, che si caricano di un’aura di mistero. Colore, testo, calligrafia, si integrano perfettamente inducendo l’osservatore a farsi trasportare in un altro tempo e dimensione.