Come sanno bene gli artisti, la tecnica usata condiziona il risultato finale ma, mentre i procedimenti artistici sono il risultato di secoli di studi ed esperienze, la tecnica delle “Terre fresate” che da vent’anni adotta Marisa Brun, è il punto di arrivo di una sua elaborazione assolutamente personale che le permette di ottenere le sue ieratiche immagini senza tempo che la differenziano del tutto dagli altri pittori. Le “incisioni” in bassorilievo che crea sulla superficie delle lastre in cartone-legno, rammentano il lavoro di intaglio eseguito con le sgorbie nella xilografia e già questo effetto particolare spiega la peculiarità e l’unicità delle sue opere. La Brun, invece, utilizza una piccola fresa a mano che le garantisce la massima libertà operativa ed espressiva, con cui incide, linea dopo linea, gli spessi pannelli bianchi affidandosi all’intuizione e all’esperienza. Dopo aver dipinto il suo soggetto sul cartone con pigmenti alle terre, il successivo paziente e laborioso intervento si basa sul “togliere il materiale” seguendo delle linee immaginarie il cui segno varia in larghezza e profondità a seconda della pressione, per far fuoriuscire il fondo bianco dal disegno colorato. E’ in quei momenti che lo strumento “meccanico” viene assoggettato alle scelte espressive dell’artista la quale si lascia guidare dalla sensibilità, dalla ricerca estetica, e dal piacere decorativo ma, soprattutto, da un bisogno spirituale non comune nel mondo dell’arte contemporanea.
Poco alla volta, grazie ai solchi ad andamento curvilineo che definiscono in positivo il soggetto cercato, comincia ad apparire un movimento elegante e dinamico dove le aree colorate dalle morbide tonalità si intrecciano con i tracciati chiari delle zone fresate acquistando quel ritmo e quella profondità che fanno vibrare l’intero quadro, caratteristiche fondamentali dello stile dell’artista. Nella rappresentazione di una Natura lussureggiante, nostalgia dell’Eden perduto, si ritrovano gli echi di una pittura primitiva in cui convivono il ritorno alle origini, un anelito all’Innocenza e alla Bellezza, uniche speranze di affrancamento dalla vita. Marisa ripercorre nelle sue Terre fresate i grandi temi di una mitologia rivisitata, storie antiche i cui protagonisti, donne, uomini, animali, piante convivono pacificamente, come a indicare una possibile, quanto improbabile, via di salvezza.
Marisa Brun è un’utopista che cerca di cambiare il mondo con l’Arte.