Franco Lancetti è un “personaggio” molto conosciuto in Val di Non e a Cles, dove vive e lavora dagli anni ’70, sia per il carattere vulcanico che per l’energia prorompente che proietta sulla comunità attraverso il continuo impegno personale. Scorrendo il suo nutritissimo curriculum lo si scopre pittore, scultore, insegnante, poeta, commediografo, progettista, storico, critico, curatore, regista, saggista, organizzatore, divulgatore e altro ancora: in poche parole, un protagonista curioso ed eclettico sempre pronto a mettersi in gioco. Il carattere solare e sanguigno, ma generoso, della sua terra – tanto diverso da quello trentino – assieme all’innata vis polemica lo spingono ancor oggi a esprimere apertamente – e con la massima libertà – le sue opinioni controcorrente.
Per Lancetti, l’artista «è un profeta sull’orlo del baratro», vale a dire: una condizione esistenziale carica di tensione etica i cui esiti, però, possono essere drammatici. Che questa carica emotiva profonda della sua indole si possa evincere dalla sua pittura appare evidente. Il movimento libero che percorre la tela e l’esplosione di colori brillanti come fuochi di artificio in cui il rosso è il motivo conduttore che attraversa e rende dinamica la composizione, sono la sua cifra poetica. La pittura gli permette di registrare le sue impressioni e le sue idee per “dire la sua” come artista e come uomo tanto sulle sensazioni più intime e poetiche (“Il sole tramonta, noi no!” del ’68), che sui grandi temi della Storia come “Cernobyl”, “Ok Berlin Alexander Platz” oppure “Spread o War?” del 2012.
L’insaziabile passione artistica di Franco lo ha portato negli anni a sperimentare senza limiti soggetti, tecniche e stili, passando da monumentali affreschi figurativi a minuscole tavole astratte, da grandi tele informali a incisioni grafiche, da gigantesche sculture in legno a bronzetti e decorazioni su ceramica o cuoio, rendendo difficile affrontare in poche righe una carriera vissuta tanto intensamente e una mole così ricca e variegata di opere che necessiterebbero di un’analisi ben più approfondita.