Se la riconoscibilità è un valore, la pittura icastica di Carla Decarli possiede certamente questa qualità: la rappresentazione con dei tratti essenziali, in modo efficace e spesso asciutto dei soggetti più diversi, connotano il suo stile figurativo personale e immediatamente individuabile.
Il linguaggio è grafico, come nei cartoons in cui la profondità è restituita dalle prospettive dilatate, i contorni definiti da una linea nera continua, netta e precisa che drammatizza e sbalza le figure; le ampie campiture piatte di colori decisi, forti e vivaci in cui anche il segno delle pennellate del fondo contribuisce al disegno generale; il sofisticato taglio delle immagini che, come uno scatto fotografico privilegia punti di vista imprevisti e dettagli nascosti.
La Natura è la protagonista in tutte le sue opere in ogni forma in cui si manifesta: terra, aria, acqua, quest’ultima, quando mossa, agitata o minacciosa, contiene in sé anche l’astratto ed è uno degli elementi che sembrano affascinare maggiormente l’artista. Carla, infatti, è curiosa e proiettata sull’esterno, tende ad espandersi, a entrare e far entrare (sprofondare) l’osservatore nelle sue creazioni, ha bisogno di impossessarsi dello spazio con le sue forme e i suoi colori per conoscerlo. Ogni tela è un racconto personale su un momento vissuto, il tentativo di cogliere e fermare la bellezza reale e concreta di un “attimo fuggente”. Nelle sue grandi tele, a volte monumentali (anche sette metri e mezzo di lunghezza!), possiede la capacità di far volare l’immaginazione dell’osservatore comunicando in modo diretto le proprie emozioni perché parla di sé come artista e come persona e non del “concetto” astratto di Arte. E, anche per questo, è credibile, convincente e coinvolgente.