Osservando con attenzione le sue opere, non si può non apprezzare la freschezza e la modernità dei luminosissimi olii e dei vellutati disegni a pastello con cui Silvano Nebl ha cantato le lodi della sua montagna e della sua terra. In ogni dipinto si intuisce un amore profondo, quasi viscerale, per la natura che lo circondava perché, di questa realtà egli era in grado di cogliere l’aspetto più in sintonia con l’animo umano come in una quiete pacificata. Si capisce bene che Nebl si sentiva un tutt’uno con il mondo naturale e che da lì traeva la sua forza tranquilla. L’artista amava la natura ma era anche in grado di rappresentarla con una tecnica pittorica personale perfettamente coerente con la complessità delle sue forme e dei suoi colori sempre mutevoli e cangianti.
Per lui non si trattava solo di un dipinto ad olio o di un pastello su carta ma dell’intima necessità di rappresentare un momento particolare di comunione spirituale con le bellezze della natura sempre protagonista di tutte le sue opere come a dimostrare che solo dentro di essa si trova il senso della vita. Da autodidatta, Nebl aveva ideato un linguaggio in cui figurazione e astrazione riuscivano a convivere per comunicare le sue emozioni: la sua tecnica di scomposizione dei colori era concettualmente simile a quella dei pittori divisionisti ma la sua capacità di entrare nello spirito degli elementi naturali, la luce filtrata dalle foglie multicolori, i riflessi dell’acqua nei laghi di montagna ma anche nelle città di mare, i vasti paesaggi come i luoghi più segreti ed emblematici della sua valle, era assolutamente personale e riconoscibile. Se il fine dell’arte è quello di dare emozioni e piacere per contribuire a migliorare l’uomo, Silvano Nebl è riuscito nel suo impegno.