Tomaso Marcolla è un artista polivalente, innanzitutto disegnatore di talento come dimostrano le sue tavole impeccabili tracciate con una normalissima biro e poi pazientemente acquerellate. Gli oggetti raffigurati nei disegni iperrealisti fanno parte di una sua personale “Recherche” nei ricordi familiari: i bicchieri azzurri di casa, il guanto da lavoro del padre, il “bruschin” della madre, lo scarpone da lavoro: tutti oggetti commoventi che popolavano un mondo passato e rimossi dalla memoria collettiva che meritano di essere ricordati per la loro utilità umile ma necessaria. Grazie alla capacità di riportare sulla carta con fine perizia brani del proprio vissuto, l’artista ripercorre la storia personale riscoprendo con nostalgia e affetto il valore culturale ed estetico di questi oggetti poveri e comuni.
Marcolla è anche il pittore figurativo capace e sensibile che ha creato un ciclo di opere particolarmente significative in cui sono raffigurate le mani della madre nei vari momenti del giorno. Anche qui si ritrova lo stesso sguardo analitico e descrittivo sulle piccole cose che appartengono alla quotidianità. Lo stile pittorico rientra nel filone realistico ma il tema e il formato dilatato dei quadri creano una sorta di racconto per immagini compiuto e omogeneo che assume il valore di una intima testimonianza familiare.
Infine, l’altra passione artistica grazie alla quale Tomaso ha ricevuto i maggiori riconoscimenti, i lavori grafici da lui chiamati “Poster”, realizzati con un sapiente uso di tecniche miste in cui concorrono arte digitale, fotografia e disegno manuale. Si tratta di immagini iconiche sui grandi temi sociali create per innumerevoli concorsi internazionali, una ricerca di sintesi comunicativa ed estetica estrema capace di concentrare perfettamente in una unica immagine concetti complessi e variegati e, allo stesso tempo, di esplicitare in modo chiaro anche l’impegno etico e politico dell’artista.