Osservando per la prima volta i quadri di Alda Failoni si ha la sconcertante impressione di trovarsi di fronte a delle opere non contemporanee, d’altri tempi; di un passato, però, non facilmente individuabile o definibile. I suoi dipinti sono sicuramente figurativi ma, ad un’analisi più attenta, i soggetti rappresentati appaiono decontestualizzati e reinterpretati in chiave immaginaria: diventano altro, forme ambigue e inquietanti che nascondono significati misteriosi. Guardare i suoi quadri è come visitare una “wunderkammer”, un viaggio tra le meraviglie e i mostri della memoria e del subconscio, dei ‘deja vu’ sospesi nel tempo e nello spazio che intrigano e inquietano.
I lavori di Alda potrebbero avere lo stesso titolo dell’opera di Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto” poiché nei suoi dipinti si sente la nostalgia della…. nostalgia, il piacere di ritrovare impressioni ed emozioni perdute attraverso l’esplorazione analitica e la successiva raffigurazione di frammenti di realtà, di piccole cose banali che si caricano di valori simbolici imprevisti, un po’ come il sapore delle ‘madeleine’ di Proust che riportano alla luce ricordi e sensazioni dimenticate. E’ proprio per questa sua scelta di muoversi nelle zone profonde che le gamme cromatiche sono essenziali e ristrette a pochi colori caldi che, mantenendosi prevalentemente tra il bianco-panna e il marrone-nero, sembrano già consumati dal tempo. Le atmosfere che emergono dalle tele sono intimiste ma distanti allo stesso tempo, sospese, rarefatte, grazie anche alla pennellata morbida che rende i contorni delle cose più sfumati e le figure poco definite nella luce naturale degli ambienti.
La realtà fisica degli oggetti è solo un pretesto per indagare il mondo metafisico interiore dell’artista la quale non sa prima cosa troverà perché il senso non è nella meta, che non si conosce, ma nel viaggio. Senza mai lasciare il suo studio, Alda può percorrere con lo spirito e la fantasia tutti i mondi che le si aprono davanti e, per lei, dipingere un quadro, diventa così un’avventura totalizzante.