Le peculiarità di tutte le opere di Elena Fozzer sono la forma, il colore e il movimento. Tutto si muove nel suo spazio: curve, triangoli, quadrati, forme libere che, come galassie, ruotano nei mondi fantastici inventati dall’artista. Il movimento, oltre ad essere connaturato alle sue composizioni spaziali eseguite in due o tre dimensioni, spesso è anche un movimento reale che è ottenuto dagli interventi dei visitatori che, grazie a dei magneti, possono liberamente spostare le forme sui grandi pannelli per creare sempre nuove immagini. Le sue opere, coinvolgendo il pubblico in un esperienza ludico-estetica non sono mai ‘finite’, come si conviene ad una realtà in divenire che è soggetta alle continue trasformazioni del tempo. Forme vitali, organiche che si sviluppano secondo processi misteriosi alla ricerca di un ordine superiore e della dimensione di una bellezza globale, cosmica: Elena vuole rappresentare attraverso la sua visione ‘solare’, la Vita.
Ogni quadro è una scoperta perché nelle esplosioni di colori, nelle catene luminose che rimandano a vie Lattee misteriose e nelle crescite di strani vegetali o animali, si coglie la volontà di tramettere un’emozione, un lampo di gioia, una forza vitale e una fiducia innata nel destino dell’uomo, non centro ma parte dell’Universo. Tutto si tiene in un Grande Disegno.
Anche la geometria, altro non è che uno strumento per studiare, capire e rappresentare questa architettura di relazioni e di rapporti strutturati ma, allo stesso tempo, completamente liberi.
Figlia di Eraldo Fozzer, scultore trentino molto noto, Elena ha avuto la possibilità di respirare fin da piccola l’atmosfera, gli stimoli e le idee che permeavano lo studio del babbo e questo vissuto, che lei chiama ‘imprinting’, è impossibile da rimuovere perché il piacere della traduzione delle proprie idee e delle proprie emozioni in forme – cioè il piacere della creazione artistica – è indimenticabile.