Abbiamo chiesto a un artista “quasi giovane” la sua opinione su chi siano i suoi Maestri, cosa significhi operare nel mondo dell’arte, quali aspettative e quali richieste abbia nei confronti della nostra comunità.
Lorenzo Menguzzato, a molti non dirà nulla perché il nome “d’arte” con il quale è conosciuto dal grande pubblico è “Lome”. Giovane anagraficamente, ma attivo oramai da oltre 20 anni nel mondo dell’arte trentina. Attivo, o meglio iperattivo, perché caratterizzato sempre da una grande carica energetica e immaginifica che lo porta a spaziare, inventare, teorizzare, discutere con grande convinzione ed esuberanza.
Padrone di moltissime tecniche artistiche (acquerello, incisioni, olio, acrilico, ceramica, scultura, vetro, stampa ecc.), non ha problemi a cimentarsi in nuove avventure con uno spirito di iniziativa coraggioso e, per certi versi, poco trentino.
Grazie a questa curiosità e attenzione per tutto ciò che è nuovo, alla sua capacità di entrare in relazione con mondi diversi quali la poesia, l’editoria d’arte, la scultura e di affrontare materiali come il vetro, l’acciaio, la ceramica, Lorenzo ha dimostrato di saper percorrere strade innovative, mai prevedibili o conformiste, per il solo gusto di misurarsi e seguire il suo intuito.
Oggi, grazie allo “stile” personale caratterizzato da un linguaggio volutamente essenziale e dall’uso di colori primari e pochi altri, stesi con pennellate veloci e senza ripensamenti, ha già raggiunto una maturità consapevole e una sua precisa riconoscibilità.