LAKE and the CITY
Collettiva FIDA-Trento – 3° Biennale FIDA-Trento – 2013
Torre Mirana Palazzo Thun – TRENTO
Casa degli Artisti – CANALE DI TENNO
La 3°Collettiva della FIDA-Trento (Federazione Italiana degli Artisti), con quest’anno diventata biennale e non più annuale, si svolge, quasi in contemporanea, su due sedi prestigiose:
– la prima, nelle storiche sale, al piano terra e nei sotterranei di Torre Mirana, in via Belenzani a Trento dal 6 al 23 settembre
– la seconda, nelle antiche sale ad avvolti della Casa degli Artisti A. Vittone a Canale di Tenno dall’8 al 28 settembre.
Le ragioni di questa trasferta-gemmellaggio sono spiegate dalla volontà di allargare gli orizzonti di FIDA ad altre realtà provinciali nell’ottica di aprirsi al dialogo, agli scambi e a collaborazioni sempre più fattive e costruttive.
L’arte vive di confronto con persone diverse, con culture diverse, con mondi diversi: rimanere fermi in una autoreferenzialità gratificante quanto incapace di rinnovarsi ed espandersi, significherebbe la fine di un’associazione culturale ed artistica.
Il valore di queste iniziative che, a fatica, vengono prodotte grazie all’impegno di pochi, non è oggi valutabile in quanto gli effetti di un’attività culturale non sono immediatamente ed esattamente riscontrabili o misurabili.
Solo con il tempo sarà possibile verificare se i discorsi sviluppati nel corso di questi anni abbiano dato dei frutti e se siano serviti ad alimentare nuove idee nelle persone e, magari, anche a far crescere degli artisti di valore.
Questa 3°Collettiva che tanto ha fatto discutere gli iscritti che non riconoscevano un’utilità personale nel presentare le proprie opere assieme ad altri, ritorna oggi con ancora maggiori ambizioni.
Molti non riescono a capire l’importanza dell’associazionismo forse perché non abituati a confrontarsi, a spiegare e ad imparare dagli altri, cullandosi nel mito – ormai decaduto – dell’artista che opera nella sua ‘turris eburnea’ distillando pensieri geniali e partorendo capolavori straordinari.
In realtà, mai come oggi, il mondo dell’arte è un sistema globalizzato dove le idee corrono alla velocità di Internet e l’artista è solo uno dei componenti (e, probabilmente, neanche il più importante) del Mercato dell’arte.
Autogratificarsi dei propri lavori più o meno piacevoli o innovativi, senza porsi il problema di confrontarsi neanche con le realtà più vicine, è solo indice di chiusura mentale perdente. Pochi sono i Maestri e nessuno lo è nato ma semplicemente lo è diventato grazie alle capacità personali ma, anche e soprattutto, allo studio, al lavoro e all’impegno.
Certo non tutti possono sperare di lasciare un segno, seppur minimo, nella storia dell’arte, ma questa non è la funzione di un’associazione che è interessata alle relazioni, agli scambi e ai confronti più che ai risultati tangibili, immediati e concreti.
Nelle associazioni pochi sono i soci che vivono solo di arte: la maggior parte svolge lavori o esercita le professioni più varie. Il motivo è legato al ruolo marginale affidato dalla società attuale a questo ambito culturale, osannato a parole ma vilipeso nei fatti.
Quale sarà il futuro che attende gli artisti non è dato sapere, molto dipenderà anche da loro e dal modo in cui sapranno ripensare e rivendicare un proprio ruolo coerente con i nuovi tempi.
PAOLO TOMIO